Incipit , chi ben comincia è a metà del libro!
RUBRICA di consigli di lettura del lunedì
Marie-Aude Murail, traduzione di F. Angelini, Lupa bianca lupo nero, @Giunti 2019, pp 272.
“Sauver aprì lentamente la porta della sala d’attesa: spesso chi non era preparato sussultava per la sorpresa, vedendolo.
“Signora Dutilleux?”
La donna spalancò gli occhi, Margaux li abbassò.
“Abbiamo un appuntamento: sono Sauver Saint-Yves. Prego accomodatevi.”
Marie-Aude Murail torna in libreria con un nuovo romanzo, anzi con una nuova stagione, la prima (in Francia ne sono già uscite cinque) di “Saveur e figlio “. Saveur Saint -Yves lo psicologo e il figlio Lazare di otto anni, che trascorre il suo tempo ad origliare le conversazioni che il padre ha con i suoi pazienti.
Alla complessità dei drammi familiari all’interno delle relazioni tra adulti e adolescenti, si aggiungono i conflitti causati dai pregiudizi più comuni, che sfociano in chiare forme di razzismo.
“Quando non sai dove stai andando, guarda da dove vieni”, nell’epigrafe del libro la Murail cita il proverbio africano ed è questo uno dei nodi più profondi da sciogliere per tutti i personaggi, ma soprattutto per Saveur padre, sollecitato Lazare che chiede di sapere chi fosse sua madre e perché lui ha la pelle più chiara del papà.
Quello che amo di Marie Aude Murail è il suo stile, unico e speciale, di raccontare la vita dei suoi personaggi.
E ‘ come se in principio la scrittrice gettasse per aria i mille pezzi di un puzzle. Il lettore li vede sparpagliati agitarsi sul tavolo, nella frenetica voglia di ricomporsi alla ricerca dei loro pezzi mancanti e infine unirsi a tutti gli altri per ritrovare l’immagine completa di sé. Non tutti ci riescono, la soluzione non è sempre a portata di mano e ci sono campi nel quadro che restano aperti.
Come ha scritto Nadia Terranova nella sua recensione del libro apparsa il 20 settembre su Il foglio “– è una storia che si spinge sull’orizzonte fino al quale possiamo spostare il confine di chi siamo, e lo sposta ancora e ancora e ancora avanti e oltre, con la grazia tipica di Murail, la scrittrice più brava di tutti a raccontare gli esseri umani senza risparmiarsi in audacia, attenzione e ironia”.
Per lettrici e lettori dai 14 anni
(Mariella)