Incipit, chi ben comincia è a metà del libro!
RUBRICA di consigli di lettura del lunedì
Lunedì 7 Marzo 2022
“Un coccodrillo si appassionò tantissimo alla tappezzeria della sua camera da letto. Restava ad ammirarla per ore e ore.” […]
Esiste un filo invisibile, che si snoda attraverso lo spazio ed il tempo, su cui danzano le favole, genere letterario caratterizzato da brevi composizioni, in prosa o in versi, che hanno per protagonisti animali (raramente piante o oggetti inanimati) e che sono corredate da una “morale“. Da Esopo e Fedro, passando per La Fontaine, Andersen e Krylov, si parte dal mito e si arriva al XX secolo, era in cui ogni struttura narrativa viene analizzata e capovolta. Nel 1980 l’americano Arnold Lobel scrive e illustra con il titolo “Fables”, per Harper & Row, 20 favole dalla morale inaspettata, che mantengono strutturalmente tutti i requisiti delle storie d’animali tradizionali senza però imitarle; con questa pubblicazione riceve la Medaglia Caldecott per l’illustrazione nel 1981. Il suo non è un lavoro di riscoperta, collezione e comparazione, bensì di innovazione. La gamma di animali protagonisti si spalanca e la loro umanizzazione passa attraverso posture “quotidiane” – e per questo anticonformiste – assurde e giocose, ed una profonda emotività più che da virtù o vizi universali, le ambientazioni si definiscono, facendosi quasi “teatro”, e le azioni portano a risoluzioni originali dell’intreccio.
Struzzi innamorati, maiali golosi, orsi vanesi, canguri dispettosi, topi avventurosi… nell’universo narrativo di Lobel gli animali sono sempre protagonisti: dai suoi primi lavori ai suoi “capolavori” (pensiamo agli inseparabili Rana e Rospo o alla Zuppa di Topo); ma qui si percepisce uno sforzo formale nella scrittura che si confronta con lo stile e non solo con il contenuto, titoli esemplari ed introduzioni classiche sono seguite da sviluppi narrativi solo apparentemente ingenui, spesso conditi da situazioni surreali e completati con un tocco dispettoso di cinismo deliberatamente gioioso, che lascia la porta aperta all’imprevedibilità propria del bambino e del suo agire. Le illustrazioni a piena pagina, una per ogni favola, sono miniature dei protagonisti e dello spazio ove si muovono e sintetizzano il senso pieno della narrazione, facendosi correlativi visivi dell’ironia e della malinconia delle storie attraverso un tratto marcato, ricco di dettagli che svettano precisamente grazie ad una ricchissima gamma di colori.
Cresce la riconoscenza verso il prezioso lavoro della casa editrice Babalibri, che riporta Lobel in Italia nei libri della collana dedicata alle prime letture Superbaba. Dopo aver pubblicato le storie del Gufo bislacco, della strana coppia Rana e Rospo e del Maialino fuggiasco, ci regala una preziosa edizione delle “Favole” in stampato maiuscolo, dal formato “extra”, con copertina rigida e dotata di QR code per ascoltarne l’audio-libro letto dall’attrice Alessia Canducci. Ora, se Lobel è fra i più grandi autori della letteratura per l’infanzia – e lo è senza dubbio – perché non iniziare a leggerlo insieme, prima dell’ingresso nel mondo della lettura autonoma, per lacrime e risate condivise?
FAVOLE di Arnold Lobel, traduzione di Cristina Brambilla, Babalibri, 2021, pp. 92.
Età di lettura: dai 4 anni
(Maria)