QUEL CHE C’E’ SOTTO IL CIELO. Poesie del mondo che è in me.
“Fermati a quello che c’è sotto il cielo.
Gli astri lasciali ruotare lassù.
Non può bastarti un filo
d’erba e d’acqua, il vento (…)
le nuvole, le rose, le api,
i corpi che si cercano con non meno
luce in sé che le albe, ti sembra poco?”
(Giuseppe Conte)
Di marzo, il giorno ventuno: equinozio di primavera, Giornata mondiale della poesia, Giornata internazionale delle foreste. Cosa di meglio per il nostro INCIPIT che proporvi una raccolta di poesie che sa di vento, di terra e di bosco, curata da Chiara Carminati?
Raccogliere poesie intorno ad un tema, scegliendo fior da fiore, può essere un’operazione laboriosa o comunque non facile. La scelta rischia inevitabilmente di lasciar fuori qualcuno, di essere incompleta o al contrario, troppo ristretta. E’ un fattore ontologicamente innato all’idea del proporre una selezione, in qualunque campo.
Ben riesce nell’intento invece Chiara Carminati (lei stessa poetessa, autrice e traduttrice tra le più famose e prolifiche in Italia) in quest’antologia, uscita qualche settimana fa per Mondadori nella collana Contemporanea in versi, che mette insieme poesie esclusivamente di autori del Novecento italiano, attorno al tema delle metafore della natura. I versi dei poeti (da Mariangela Gualtieri ad Antonia Pozzi, da Ungaretti e Quasimodo a Franco Arminio, solo per citarne alcuni) sono divisi in quattro parti, dedicate ai 4 elementi della natura acqua, aria, fuoco e terra, che a loro volta rimandano a stati d’animo differenti, a quel mondo che ognuno di noi custodisce dentro di sé.
L’acqua è legata all’idea di movimento e di vitalità, assomiglia alla multiforme anima dell’uomo. Pioggia, fiume, lago o mare, semplice acqua di rubinetto che prende la forma del recipiente che la contiene, da sempre ispira ed affascina i poeti, che gli dedicano parole in flusso ininterrotto. Lo scorrere dell’acqua è gioia pura.
“Spumeggiante, fredda
fiorita acqua dei torrenti,
un incanto mi dai
che più bello non conobbi mai; (…)
Attilio Bertolucci (p. 28)
L’aria è pure mutevole per forma e consistenza, come regno delle creature alate ha sempre rappresentato la libertà. Il soffio del vento va e viene, nella brezza leggera la Bibbia ha spesso colto la presenza del divino. L’aria è spirito vitale.
“Non avere paura del respiro,
perché da e toglie come la marea:
lascialo andare senza trattenerlo,
non chiuderlo nel pozzo dell’apnea (…)”
Valerio Magrelli (p. 74)
Vivido è il fuoco, immagine di anima indomita, dona calore ma può causare devastazione. Fuoco è anche il sole, e fuoco sono gli astri. Fuoco è amore.
“Favilluti come draghi infuocati
sono i cuori di due innamorati”
Sabrina D’Alessandro (p. 110)
Terra, infine, è madre che tutto contiene. Nutre e alimenta. In essa affondano le radici alberi e piante.
Accoglie il seme, germoglio primigenio della vita. E l’albero, infine non è che:
“l’esplosione
lentissima
di
un
seme”
Bruno Munari (p. 129).
Accompagnano i testi “punteggiandoli” quasi o facendo da sfondo, le suggestive Illustrazioni di Carla Manea, che spaziano dai delicati toni pastello usati per aria e acqua a quelli più decisi per fuoco e terra.
E’ bello allora in questa giornata ricordare che la poesia può essere il piccolo dono di ogni giorno, da gustare un po’ per volta e possibilmente in silenzio. Anche perché, come ci ricorda Tonino Milite in una delle ultime poesie della raccolta:
“Bisogna
parlare
a bassa voce,
c’è sempre
una metà
del pianeta
che dorme.”
(p. 146)
QUEL CHE C’E’ SOTTO IL CIELO. POESIE DEL MONDO CHE E’ IN ME, a cura di Chiara Carminati, illustrazioni di Carla Manea, Mondadori, 2022
Età dagli 11 anni
(Francesca)