INCIPIT, CHI BEN COMINCIA È A META DEL LIBRO!
Rubrica di consigli di lettura, a cura delle libraie
Come spesso accade in libreria, i libri si rincorrono e si incontrano per magia. L’incipit di questa settimana è dedicato a due albi per la primissima infanzia: Gli animali della fattoria di Francois Delebeque @L’ippocampo ragazzi e Lo sai chi siamo di Taha Hoban @Editoriale Scienza. Il motivo del loro abbinamento sarà presto detto…
Nel suo ultimo saggio “Vivere la lettura. Come legge il cervello del bambino da zero a sei anni” (Idest 2021), Luigi Paladin ribadisce a coloro i quali si occupano di progettare, realizzare, illustrare libri per la prima infanzia che “non bisogna prendere alla leggerezza la realizzazione di un libro per i più piccoli, ma attuare una ricerca documentata e finalizzata, come un divulgatore che conosce le tappe evolutive e sa finalizzare le sue abilità espressive e grafiche”. D’altronde sottolinea ancora Paladin “le continue ricerche sulla percezione ci prospettano i processi cognitivi con i quali il bambino interpreta le immagini e il testo”. Veniamo dunque, ai due albi freschi di pubblicazione in Italia, ma editi all’estero da più di un decennio (titoli originali “Les Animaux de la ferme” Editions des Grandes Personnes 2010 – “Who are they? HarpersCollins Publishers 1994).
François Delebecque è un artista visivo e fotografo, crea volumi, carrelli-scultura e cortometraggi, l’ultimo intitolato Marfatrain (2016). Accanto a tutte queste attività artistiche, pubblica libri per bambini, utilizzando ogni volta la fotografia. In “Gli animali della fattoria” dietro a ogni finestrella illustrata da una silhouette a ombre cinesi si nasconde un animale, fotografato da Delebecque. Mucca, gallina, capra, cavallo, anatra, asino, maiale, cane, gatto, coniglio, ma anche i loro simili e loro cuccioli (per far conoscere al bambino la varietà del mondo, che sia animale, umano o inanimato) sono tutti gli animali nascosti che il bambino gioca a indovinare.
Taha Hoban è stata un’artista, fotografa e film maker americana. Ha iniziato la sua carriera come fotografa pubblicitaria prima di dedicarsi alla fotografia per l’infanzia. Dagli anni ’70 è stata tra le prime a proporre albi fotografici per l’infanzia, soprattutto concept book, in cui l’originale dimensione artistica si abbina alla capacità di coinvolgere i piccoli e i giovani lettori. È riconosciuta come un’innovatrice perché ha pensato di creare dei libri in bianco e nero per i primi mesi di vita del bambino, basandosi sugli studi della percezione visiva infantile: appena nati i bambini hanno una vista poco sviluppata, con una limitata capacità di messa a fuoco. Sono pertanto attratti da immagini con contorni netti e forti contrasti di luminosità, ben staccate dal fondo, realistiche e immediatamente riconoscibili.
Nel cartonato “Lo sai chi siamo?” Tana Hoban ha realizzato un libro che raffigura tanti cuccioli di animali assieme alle loro mamme. Man mano che si scorrono le pagine, i cuccioli aumentano, da uno a cinque, così oltre al riconoscimento degli animali raffigurati con la tecnica della silhouette, si può iniziare a contare.
Tornando al saggio di Paladin, che raccoglie alcune importanti principi sulla base degli ultimi studi delle neuroscienze, mi sembra siano due i criteri di progettazione che vengono rispettati in questi due titoli:
- “Silhouette come aiuto di riconoscimento: grazie alla povertà dei dettagli e all’essenzialità delle forme, la particolare tecnica di ritaglio di foglie di carta nera, definita come silhouette (dal nome di chi la inventò), favorisce il riconoscimento di oggetti o animali che si ritiene siano già conosciuti direttamente o tramite immagini fotografiche e disegni.(…) Il profilo, al pari della linea di contorno, circoscrive le peculiarità dell’animale rappresentato e fa di quell’animale una mucca, una pecora e non un maiale.
- “Il cervello ha bisogno di stupirsi: al bambino piace il meccanismo della sorpresa, della scoperta, vedere cosa c’è sotto, quello che manca” e così la lettura si fa gioco e la domanda sarà: “indovina chi c’è sotto?”
Giocando con una serie di fortune e sfortune, ispirata da Remy Charlip e dal suo imperdibile “Fortunatamente” di Orecchio Acerbo, mi sento di dire che: sfortunatamente in Italia questi libri non avevano intercettato ancora il grande pubblico, ma fortunatamente da poco più di un anno editori illuminati come Camelozampa e Editoriale Scienza hanno dato il giusto valore ai suoi libri e così sono tornati disponibili: il leporello Bianco e Nero (Ed. Scienza 2021) e i due cartonati Che cos’è e Giallo, rosso, blu (editi da Camelozampa). Sfortunatamente di libri fotografici ce ne sono ancora troppo pochi, così com’è davvero poco apprezzata dagli adulti l’immagine fotografica rivolta ai bambini, ma fortunatamente per chi vive a Roma o può raggiungerla con facilità, si potrà apprezzare da vicino l’opera di Taha Hoban, visitando la mostra “Guardare è un gioco”, una mostra curata dallo Scaffale d’arte al Palazzo delle Esposizioni. E ora che ci penso meglio, siamo più fortunati di prima!
(Mariella)
Età consigliata per “Gli animali della fattoria” a partire dall’ anno e “Lo sai chi siamo?” a partire dai primi 6 mesi.