INCIPIT RUBRICA DI CONSIGLI DI LETTURA DEL LUNEDI’ 1 GIUGNO

INCIPIT RUBRICA DI CONSIGLI DI LETTURA DEL LUNEDI’ 1 GIUGNO

Incipit , chi ben comincia è a metà del libro!
RUBRICA di consigli di lettura del lunedì
1 giugno

“Fai un respiro profondo. Lascia il luogo a cui appartieni, attraversa i ruscelli, i fiumi, l’oceano, senti la brezza. Sorvola New York, la Statua della Libertà, l’Empire State Building, procedi lungo la costa, verso sud. L’aria si fa più calda. Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud. Sei nella Cotton Belt. Lasci la costa per penetrare nell’entroterra. Ti dirigi verso ovest. Eccoti a Montgomery. Da questo momento, sei nero. Un nero dell’Alabama. Negli Anni Cinquanta»

E’ il 2 marzo del 1955, una ragazzina di colore dell’Alabama sogna di diventare un avvocato da grande. Quella mattina sull’autobus per andare a scuola, si rifiuta di alzarsi per lasciare il posto ad una donna bianca, come impone la legge segregazionista. Viene arrestata e messa nella prigione degli adulti.
“I just couldn’t move. History had me glued to the seat.”Così dirà Claudette Colvin, quella ragazza coraggiosa, studentessa di quindici anni che nove mesi prima di Rosa Parks aveva già fatto a Montgomery la stessa identica cosa, venendo arrestata. Una volta fuori dal carcere, Claudette venne contattata da Jo Ann Gibson Robinson del Women’s Political Council, che le presentò Rosa Parks della National Association for the Advancement of Coloured People. La Naacp, le fu detto, voleva organizzare un boicottaggio dei bus, e l’avvocato Fred Gray, che era già molto conosciuto per il suo impegno contro la segregazione, avrebbe assunto la sua difesa e poi a partire da questo caso sarebbe iniziata la battaglia per dichiarare l’incostituzionalità delle norme che vigevano a Montgomery. Claudette si mise a disposizione. Pensava di essere assolta, invece fu condannata in primo e secondo grado. Nel frattempo, però, i leader neri di Montgomery nutrivano dei dubbi sull’opportunità di puntare su quella quindicenne come testimonial per la loro battaglia: era troppo giovane, troppo fragile secondo loro, per di più incinta di un uomo sposato. Decisero quindi di eleggere a eroina per la parità dei diritti Rosa Parks, donna più matura e dunque fiore all’occhiello moralmente più accettabile per la causa.
C’è una forza interiore in questo libro che mi ha profondamente colpita: la storia del movimento per i diritti dei cittadini afroamericani fu innescata e costantemente alimentata dalle azioni di molte donne, prima di Claudette, anche Mary Louise Smith si era rifiutata di cedere il proprio posto , ma a differenza delle due donne non aveva denuciato. L’idea stessa del boicotaggio dei bus fu della professoressa di inglese Jo Ann Gibson Robinson (1912-1992). Donne spesso minacciate, lasciate sole nella paura costante di essere violentate e uccise, furono protagoniste, eppure la Storia le ha messe nell’ombra.
Sono grata alla giornalista e intellettuale francese Tania de Montaigne per averci restituito questa storia, che si è rivelata un successo tale da diventare anche una pièce teatrale e da ispirare questa graphic novel, finalista nella sezione libro a fumetti del premio Andersen di quest’anno. Illustrata da Emilie Plateau, in una resa originale, sempre frontale, racconta in piccoli fotogrammi un film durissimo, con l’uso di pochi colori: bianco e al nero, ocra e marrone.
Ci impegniamo a raccontare ai nostri ragazzi le biografie di donne (sempre troppo poco rappresentate) e di uomini che hanno sognato per tutta la loro vita una società più equa, più solidale, UMANA.
Ma la Storia si ripete, gli uomini non imparano dai loro errori.
Il video dell’uccisione di George Floyd per mano dall’agente Derek Chauvin e da altri tre colleghi a Minneapolis,
impone a tutti noi profonde riflessioni sul tipo di società che ancora siamo.
Oltre 2500 persone sono state arrestate in una ventina di città, le manifestazioni si diffondono di ora in ora, la forza militare è in assetto di guerra e la repressione è durissima.
Nel film documentario “I am not your negro” l’intellettuale e scrittore afroamericano James Baldwin afferma:
“Non tutto ciò che viene affrontato può essere cambiato, ma niente può essere cambiato finché non viene affrontato. La storia non è il passato, è il presente. Portiamo la nostra storia con noi, noi siamo la nostra storia. Se fingiamo altrimenti, siamo letteralmente dei criminali. Io affermo che il mondo non è bianco, non è mai stato bianco. Non può essere bianco. Bianco è una metafora per il potere.”

NERA, LA VITA DIMENTICATA DI CLAUDETTE COLVIN, DA TANIA DE MONTAIGNE, di Emilie Plateau, trad. di Silvia Mercurio
Einaudi Ragazzi 2019.

Età consigliata a partire dai 13 anni.

(Mariella)

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì 18 maggio

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì 18 maggio

Incipit, chi ben comincia è a metà del libro!
RUBRICA di consigli di lettura del lunedì
18 MAGGIO
“Esco.
Un caldo, caldissimo giorno d’estate. Oggi sono solo. Non c’è neppure mio fratello.”
A caccia dell’orso non andiam, è un cervo volante gigante che cerchiam! Il lucanus cervus, conosciuto come cervo volante, è un coleottero di grandi dimensioni, dotato di mandibole molto sviluppate che ricordano, appunto, le corna di un cervo. Vive in cavità di tronchi d’albero e ceppi. A causa delle pratiche forestali che tendono ad eliminare i vecchi tronchi, nonché della crescente deforestazione, la specie è da considerarsi prossima alla minaccia.
E l’albo illustrato “Un giorno d’estate” racconta la ricerca di questo strano animale da parte di un bambino, durante uno splendido quanto caldissimo giorno d’estate, che si muove sullo sfondo di splendidi paesaggi, inequivocabilmente giapponesi. Il protagonista del libro non ha nome, ma si presenta sull’illustrazione di copertina come un novello Sampei, che al posto della canna da pesca impugna una rete per farfalle, per poi, pagina dopo pagina, tavola dopo tavola, individuarsi come un bimbo allegro, coraggioso, caparbio ed entusiasta che si muove in direzione del sole. In questo raffinato quanto essenziale libro, Koshiro Hata (qui in veste di autore ed illustratore) racconta, attraverso l’uso plastico e scarno della parola (ricorso ad onomatopee, sinestesie e ripetizioni) ed il ricorso a colori accesi e contrastati per disegni a tutto campo, un semplice episodio nella vita di un bimbo concentrandosi sulla totale fusione di questo con l’anima della natura. Il bambino è azione, corre, salta, si sporca, si lancia, cerca, scala vette, si arrampica, caccia, tenta, ritenta, cade, si fradicia per poi tornare verso casa con la luce del tramonto. Come un animale alle prese con le sue prime esperienze solitarie. Sul finire del giorno l’avventura del giovane protagonista si conclude con la cattura del coleottero, ma non è la storia di una caccia crudele: l’insetto e il bambino si guardano. E anche se adesso si tratta del “suo” cervo volante gigante, nell’immagine finale il retino è solo un orpello nella mano sinistra del bambino, perché l’insetto è vivo e sgambettante, nell’altra mano, illuminata dal rosso tramonto.
Emozionanti le illustrazioni, usate sapientemente in chiave cinematografica, fatte di campi lunghi e lunghissimi, prospettive dal basso e dall’alto, piani americani, stacchi e sequenze temporali.
Con un balzo ci lasciamo cadere in questa vivida, piccola, grande storia, come Mary Poppins e i fratelli Banks nei disegni di Bert. E mentre siano nella densità di certi azzurri, verdi e marroni desideriamo un mondo di libertà.
KIRA KIRA Edizioni – la casa editrice italiana che pubblica questo piccolo gioiello edito per la prima volta nel 2004 in Giappone dalla Kasisei-Sha Publishing – è un’avventura nata nella sua forma attuale nel 2018, con il proposito di portare sul nostro mercato editoriale una selezione di albi illustrati di autori e illustratori giapponesi poco conosciuti. Da mangiatrici di libri, ci sentiamo di ringraziarla per questo ed altri tesori che ci fa scoprire.

di Koshiro Hata, UN GIORNO D’ESTATE, Kira Kira, 2020, pp. 40.

Età di lettura: dai 3 anni in su.
(Maria)

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì

INCIPIT, chi ben comincia è alla metà del libro RUBRICA DI CONSIGLI DI LETTURA DEL LUNEDI’

11 maggio

“Una notte stellata tra l’autunno e l’inverno, la luna si levava sopra i tetti con un sorrisino speranzoso. Veniva da lontano ed era piena di aspettative, perché stava per cominciare la storia della bambina e del cane”.

La casa editrice Iperborea riesce ancora una volta a portare in Italia un romanzo accattivante, che ci coinvolge nel ritmo della storia sin dalle prime pagine, e a farci conoscere un altro importante autore scandinavo, il danese Bjarne Reuter (intervistato tra l’altro nel numero di “Andersen” di maggio). Reuter è molto noto in Danimarca, è l’autore più letto e richiesto nelle biblioteche danesi ed ha all’attivo la scrittura di circa cento libri (non solo per ragazzi ma anche per adulti), di generi diversi. La storia ha per protagonista Elise, una bambina che vive a Copenaghen con il padre musicista (che per sbarcare il lunario suona ai matrimoni, in strada e alle feste di compleanno), mentre la mamma lavora in Brasile dove sta costruendo un ponte sospeso nella giungla amazzonica. Elise desidera tanto avere un cane e, dopo alcune iniziali resistenze, il papà le concede la possibilità di prenderne uno “di seconda mano”, quindi non un cucciolo tenero e batuffoloso ma un buffo meticcio grassottello che puzza un po’ di formaggio, con le orecchie storte, una rocambolesca vita precedente vissuta in Scozia ed un nome singolare: McDuddi, Duddi per gli amici. Si susseguono così una serie di divertenti avventure (tra le quali una notte di Halloween davvero paurosa) in cui il legame tra la bambina ed il cane si accresce giorno dopo giorno, mentre sfila sotto i nostri occhi una galleria esilarante di strampalati personaggi, dalla vicina di casa amante del Martini al bisnonno svitato, passando per il proprietario di un improbabile emporio orientale che vende anche animali. In più Duddi è un cane che parla, anzi direi, motteggia, in modo esilarante ed ironico. A rivelare il legame speciale che stabilisce con Elise è poi proprio il fatto che parla solo ed esclusivamente con lei. Ho trovato particolarmente bella l’ultima avventura dei due, quella della notte nella giungla, dove Elise ricostruisce nella sua stanza l’ambiente dove si trova la mamma. Mamma che alla fine tornerà, mentre sarà Duddi a lasciarci, “in punta di zampe”. Malgrado la leggerezza della scrittura e la scorrevolezza del testo, i temi affrontati sono “importanti”: nostalgia, solitudine, capacità di superare i momenti difficili e dolore per la lontananza di qualcuno che si ama. Tutti sentimenti che Elise prova e che riesce a rielaborare grazie all’aiuto del suo singolare amico a quattro zampe. Una piccola nota di colore: non sarà che davvero i cani scozzesi hanno una marcia in più? L’umorismo un po’ “british” di McDuddi mi ha fatto pensare ad un altro cane pure esperto nella risoluzione dei problemi degli umani, il McTavish di “Che bravo cane” di Meg Rosoff (Rizzoli, 2019). “Pure io e il mio cane tenevamo il mondo in mano, anche se ogni tanto stavamo con la coda tra le gambe. Però lui c’era sempre. La cosa più bella era che potevamo parlare di tutto. So che sembra strano, pensando che era un cane”. Queste le parole di Elise alla fidata zia Fie. Forse, più semplicemente, origine e razza a parte, i cani sanno essere straordinari compagni di strada, con i quali possiamo entrare in sintonia se li amiamo, certi di venire ripagati con altrettanto amore.

Bjarne Reuter – ill. Kirsten Raagaard, Elise e il cane di seconda mano (trad. di Eva Valvo), Iperborea Casa Editrice 2020, 222 p.

Età di lettura dai 7 anni

(Francesca)

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì SUL FILO

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì SUL FILO

Incipit, chi ben comincia è a meta del libro!
RUBRICA DI CONSIGLI DI LETTURA DEL LUNEDI’
– 4 maggio –

“Laggiù fra le margherite sul prato, come un tavolo da biliardo tarlato, si vede un quadro, un quadro senza pari,
al centro un filo che brilla nel sole, fuori, a due rami stretto, serrato, annodato, e su quel filo teso, c’è il bucato”.

Si può illustrare una canzone? Sì, certamente e non mancano esempi di editori per ragazzi che si sono lanciati nella sfida, ma difficilmente a dir la verità ne rimango affascinata. “Sul filo”, edito da Orecchio Acerbo, è una straordinaria
eccezione! Un’allegra ballata in rima, scritta negli anni ’40 dall’attore, cantante e paroliere francese Francis Blanche, divenuta allora un grande successo cantato da Charles Trenet e oggi illustrata dalla poliedrica artista ginevrina Mirjana Farkas, già apprezzata per titoli come “Firmino”,”Famiglie” ed “Eccoti qua”, sempre all’ interno del catalogo di Orecchio Acerbo.
La bellezza di questo albo sta nell’avere sapientemente mescolato ritmo, rime, colori e musica delle parole in un testo che dalla semplicità dell’oggetto “filo”, rappresenta la complessità del mondo.
Panni stesi che svolazzano giocando con il vento, uccelli che cantano l’amore, una ballerina equilibrista che danza su di una fune, un funambolo che si innamora di lei e poi “ ponti sospesi su precipizi, palloni, marionette, lampadine, a tutti è sempre un filo che li tiene”.
Il filo della vita si dipana, ricordandoci le fragilità delle nostre esistenze, le sottili ma pur resistenti speranze di sentirsi legati dall’amore, i nodi di un tempo invisibile. Ma c’è solo gioia in queste pagine, è un’esplosione inaspettata di colori giallo, rosso, bianco, rosa e blu il paesaggio nel quale si muovono le figure gioconde e dinamiche disegnate da Mirjana Farkas, che si combinano armoniosamente come le note di uno spartito. La poesia può iniziare e la musica prende vita!

In calce il testo integrale in francese della canzone, musicata da Jean Gacon e Charles Trenet e il link per ascoltarla, magari tornando a sfogliare le pagine, per rileggere, guardare e canticchiare per giorni l’allegro motivetto!

(Mariella)

Età di lettura consigliata dai 4 anni

(Sul filo di Francis Blanche, Mirjana Farkas, trad. dal francese di Rosa Chefiuta & Co, Orecchio Acerbo Editore, 2020).

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì 27 aprile

INCIPIT rubrica di consigli di lettura del lunedì 27 aprile

Incipit, chi ben comincia è a metà del libro!
RUBRICA di consigli di lettura del lunedì
27 APRILE
“HANNA!
HANNA!
HANNA! MI SENTI?!”
Così, con un richiamo, inizia questo fortunato romanzo a fumetti scritto ed illustrato da Magnhild Winsnes, che ha visto la luce (del nord) originalmente in Norvegia nel 2017 ed è giunto in Italia grazie a Mondadori nel 2019.
La vita, nei suoi passaggi, è fatta di soglie invisibili ed irreversibili; una volta varcate siamo altri e ci lasciamo dietro, serpenti, la vecchia pelle. Ma quanto tempo ci è dato indugiare su quella soglia scricchiolante?
Hanna è una bambina grande, l’estate, in macchina con la sua mamma che l’accompagna per trascorrere la solita settimana nella casa al mare degli zii e delle due cugine: Siv, sua coetanea, e Mette, più grande. Eccitata di rituffarsi nel mondo magico delle vacanze, fatto di abitudini rassicuranti, giochi e sfide, trova invece Siv diversa e sfuggente, completamente magnetizzata dalle avventure amorose e non della sorella maggiore.
Si crea così un girotondo schnitzleriano in cui Mette, nel pieno dell’adolescenza – con i suoi limiti da infrangere, le sue bugie dalle gambe corte, i suoi ormoni che scuotono il corpo e il cuore – rincorre Sindre, ragazzo automunito, “bello e dannato”, Siv – nella tormenta della pubertà – ormai disinteressata ad arrampicarsi sugli alberi o a catturare insetti, rincorre Mette e Hanna, spaesata dal nuovo paesaggio, in apnea (sua specialità), rincorre tutti, sullo sfondo di una natura esplosiva e sfacciata di mezza estate. Fra drammi grandi come bolle di sapone, rimproveri, litigi, scoperte e riconciliazioni, la settimana di vacanze di Hanna finisce con la promessa di tornare ancora e sempre, come l’estate, nonostante tutto sia, ormai, diverso.
I cambiamenti iniziano mostrando segni al limite dell’invisibile, per poi accelerare e trasportarci dove non eravamo mai stati prima. L’approdo all’adolescenza è un viaggio lacerante e carsico, eppure incredibile ed esaltante, fatto di rituali di passaggio che ognuno di noi conosce bene. Un viaggio che richiede di abbandonare la terra della nostra infanzia. Una rottura totale.
Questa storia delicata ed equilibratissima, fra detto e non detto, dettagli e topoi, svela il talento narrativo di Magnhild Wisnes, esperta di animazione, neofita della pagina. I dialoghi, i tentennamenti, i suoni della natura e delle cose s’intrecciano morbidamente a grandi tavole di colori tenui e tratti decisi, su campiture bianche.
Una lettura immersiva e dissetante che certamente può rinfrancare le anime acerbe sospese sulla soglia, ma che emoziona e sostiene anche un’anima adulta nel ricordo di sé, goffa, di come era e non è più.

di Magnhild Winsnes, SHHH l’estate in cui tutto cambia, Mondadori, 2019, pp. 368.

Età di lettura: dagli 11 anni in su.
(Maria)

INCIPIT 20 APRILE E’ ARRIVATO UN DINOSAURO

INCIPIT 20 APRILE E’ ARRIVATO UN DINOSAURO

INCIPIT, chi ben comincia è alla metà del libro
RUBRICA DI CONSIGLI DI LETTURA DEL LUNEDI’
20 APRILE
 
“Lucia si è svegliata presto stamattina. Sente papà e mamma che parlano in cucina. Si affaccia e vede che si stanno abbracciando. “Che succede? Vi sposate?” chiede Lucia.
“No tesoro” risponde la mamma, “ci abbracciamo perché sta per arrivare qualcosa di speciale!”. “Ah, ho capito” dice Lucia, “è arrivato un dinosauro!”.
 
Mettete insieme tre sapidi “ingredienti”: l’arrivo di un nuovo fratellino, l’amico immaginario e i dinosauri. Mescolate per bene, aggiungete calde illustrazioni e l’albo, intrigante e delicato insieme, è fatto.
Una mattina i genitori di Lucia le comunicano che sta per arrivare “qualcosa di speciale”. Per una bimba di tre, quattro anni cosa ci può essere di più speciale di un DINOSAURO? Lucia è così contenta che dopo pochi minuti il dinosauro (DINO, pelle giallo ocra e testa blu notte) è già nella sua stanza, comodamente seduto sul letto e sorridente. La vita con un dinosauro però, per quanto amato, non è poi così semplice. Problema numero uno: mangia tantissimo! Solo per colazione ingurgita un’intera pentola di latte, le scatole di biscotti della dispensa, un filone di pane e tutto il burro e la marmellata che trova in frigorifero. Al parco Dino non può salire sullo scivolo, o meglio, ci sale, ma ovviamente lo rompe tutto. Le sue zampe sono troppo grosse per giocare bene alle costruzioni. E se poi Dino prova a guidare il triciclo di Lucia … sotto il suo peso le ruote diventano come sottilette!
Intanto la pancia della mamma continua a crescere misteriosamente, al punto che Lucia pensa che abbia ingoiato un pallone. E’, invece, la “cosa” speciale in arrivo, che sta crescendo proprio lì dentro.
Alla fine, dopo nove mesi, arriva il fratellino, Matteo. E passato qualche anno Lucia con lui può salire sullo scivolo, giocare alle costruzioni e andare sul triciclo. Senza inconvenienti e decisamente meglio che con un dinosauro. E il povero Dino? Lucia lo accompagnerà nel paese dei dinosauri, dove presto andrà a trovarlo con tutta la famiglia, con un regalo e una bella cesta di cose da mangiare.
L’arrivo di un fratello o di una sorella rappresenta sempre un momento di passaggio difficile e delicato nella vita dei bambini, che può assumere a volte i contorni di una vera e propria sfida. L’albo, con grande leggerezza, è tutto giocato sull’equivoco della definizione di “cosa speciale”: certamente speciali (e anche molto simpatici) sono i dinosauri, ma con i fratelli, per quanto difficili da accettare all’inizio, lo sono molto di più perché con loro si può giocare e fare molte cose insieme. Molte più che con un dinosauro.
L’amico immaginario è per i bambini una sorta di “soluzione creativa” a cui possono ricorrere per far fronte ai loro conflitti. Li accompagna per un tratto di strada, poi ad un certo punto sono pronti a lasciarlo ma continua sempre a vivere nel loro cuore, dove possono e sanno trovarlo. Proprio come il pacifico ed ingombrante Dino (che nella sua goffaggine mi ha richiamato alla mente il drago Bodo, protagonista dell’albo “Dormi tranquillo, piccolo coniglio” di Stefan Gemmel e Marie Josè Sacré, Bohem press italia, uno dei primi libri “Nati per leggere”). Tenerissimo e morbido.
Una menzione particolare meritano le illustrazioni dell’emergente Giulia Pastorino, illustratore di copertina del numero di marzo della rivista “Andersen”, alla quale Walter Fochesato dedica l’articolo d’apertura. “Un segno fluente e generoso, un uso caldo del colore, a costruire immagini di un’incantevole semplicità” che sanno sinteticamente “adeguarsi alle ragioni del testo”.
 
Elena Levi – Giulia Pastorino, E’arrivato un dinosauro, Firenze, edizioni Clichy, 2020
Età di lettura dai 3 anni
(Francesca)