Incipit, chi ben comincia è a metà del libro!
RUBRICA di consigli di lettura del lunedì
24 FEBBRAIO
di Katherine Rundell, trad. di Stefania Di Mella, Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio, Rizzoli, Collana Ragazzi, pp. 64, in uscita il 25/02/2020.
“Il luogo che amavo di più da bambina era la biblioteca pubblica di Mount Pleasant, ad Harare, nello Zimbabwe. La sezione dei libri per ragazzi era rimasta immutata dagli anni Cinquanta e odorava del tetto che perdeva e del sole feroce che inondava la sala attraverso le portefinestre, ostacolato soltanto dalla polvere”.
Dalle prime righe di questo saggio si evince la poetica di questa giovane, ma già pluripremiata scrittrice. Katherine Rundell ha vissuto fino ai dieci anni in Zimbabwe, dove il padre lavorava come diplomatico e all’età di quattordici anni si trasferisce con la famiglia a Bruxelles. In Zimbabwe la scuola finiva ogni giorno alle 13 e non c’era nessun riferimento alla cultura teenageriale esistente in Europa. Io e i miei amici ci arrampicavamo sugli alberi e facevamo gare di nuoto.» Capriole sotto il temporale, suo romanzo d’esordio nel 2011, ripercorre gli anni liberi e spensierati nella terra africana.
“Scrivo narrativa per ragazzi da oltre dieci anni ormai, e faccio ancora fatica a darne una definizione. Ma so con certezza, una certezza maggiore di quella che ho su quasi tutto il resto, ciò che non è: non è solo per ragazzi”. Così, l’autrice introduce e sviluppa con determinazione un’appassionata difesa della letteratura per ragazzi, contro i pregiudizi e gli snobismi di chi pensa che leggerla dopo una certa età sia bandito. Leggere libri per ragazzi da adulti non è regredire, non è tornare indietro, ci spiega Rundell, al contrario se li abbandoniamo del tutto «lo facciamo a nostro rischio e pericolo, perché rinunciamo a uno scrigno di meraviglie che, guardate con occhi adulti, possiedono una magia completamente nuova». Riacquisire quell’avidità, quella concentrazione totale, quella capacità di immergersi con il corpo e la mente nella storia che avevamo da piccoli, ma con gli occhi di adulti di oggi, ci permette di tornare a leggere con il cuore aperto, di nutrire la nostra immaginazione, quella phantasia che Aristotele nel 350 a.C. difendeva, “sostenendo che per condurre una vita davvero felice si dovesse saper maneggiare le storie: immaginare che cosa potesse o dovesse succedere, e anche che cosa non avesse alcuna possibilità di accadere”. Ma c’è di più. I libri per ragazzi sono strumenti sovversivi, sono “oggetti pericolosi sotto mentite spoglie: spade nascoste dentro ombrelli”, dal momento che si rivolgono ad una parte della società priva di potere economico e politico, fuori ancora dal mondo del lavoro e dal capitale, dunque sono armi per menti ribelli, sono vasi colmi di speranza, coraggio, empatia, amore.
In conclusione del saggio, la Rundell aggiunge una nota dedicata all’edizione italiana, raccontando di come si sia divertita a leggere tutti quei libri per ragazzi italiani tradotti in inglese: Pinocchio, Cipollino e le Favole al telefono di Rodari, Fiabe italiane di Calvino, Munari, Lionni, Salgari e Bianca Pitzorno, un universo così fantastico, vario e profondo tutto da esplorare.
Età di lettura: un libro necessario per chi ancora non crede nella forza della letteratura per ragazzi, un libro utile per tutti coloro che invece hanno felicemente “sconfinato” e vogliono traghettare nuovi “vecchi e saggi” lettori!
(Mariella)