Incipit, chi ben comincia è a metà del libro! Rubrica di consigli di lettura, a cura delle libraie
Lo scarabeo vola al tramonto di Maria Gripe, Iperborea maggio 2022, pp.384.
“Tu che siedi con questo libro in mano.
Tu che lo apri, e giri le pagine preparandoti a leggere, hai pensato a una cosa?
Non tutti leggono gli stessi libri.
Come mai tu hai scelto di leggere proprio questo, e proprio ora?
È solo una coincidenza, un caso? Lo credi davvero?”
È già tutta qui la natura misteriosa di questa storia ed in poche righe Maria Gripe ci apre le porte del suo mondo e invita il lettore ad entrare: l’ignoto che non fa paura, ma incuriosisce e stimola domande.
Lungo il cammino ci si chiede continuamente se intervenga il destino o se siano solo delle coincidenze. Ma procediamo con ordine e mettiamo subito in chiaro chi è stata Maria Gripe e perché Lo scarabeo vola al tramonto è considerato uno dei classici scandinavi più letti e amati al mondo. Scritto nel 1978 e pubblicato in una prima edizione italiana nella collana Super Junior Mondadori nel 1998, la casa editrice Iperborea ci restituisce una edizione raffinata tradotta da Laura Cangemi, con una copertina evocatrice a cura di Francesca Corso.
Maria Gripe è stata una delle scrittrici svedesi, la cui opera ha ottenuto tra i più importanti premi per la letteratura: la targa Nils Holgerson nel 1963, il Premio Astrid Lindgren nel 1972 e il premio Andersen nel 1974. La scrittrice dichiarò che nell’età più matura la sua scrittura fu senza dubbio influenzata dalle opere delle sorelle Brontë e da Edgar Allan Poe. In Lo scarabeo vola al tramonto il lettore non riesce a staccare gli occhi dalla pagina per il susseguirsi di rivelazioni e svelamenti, nel perfetto meccanismo di intreccio tra reale e sovrannaturale, immedesimandosi di volta in volta nei tre protagonisti: Annika razionale e romantica, Jonas suo fratello, novello detective munito di registratore e il coraggioso e saggio amico David, sempre pronto a lasciarsi andare alle suggestioni del momento e del luogo.
In una limpida sera d’estate, i tre amici si imbattono per caso nel giardino di una casa di fine Settecento, casa Selander, che da anni è gestita come pensione dalla signora Goransson. Un’ombra intravista lungo il fiume, un sogno premonitore, una maledizione che regna sulla casa sono i primi elementi che suscitano nei ragazzi la curiosità di saperne di più. E quando alla mamma di Annika e Jonas viene chiesto di occuparsi delle piante della casa, i ragazzi si offrono volontariamente di svolgere il compito.
La casa, con le sue stanze proibite e piante, tra cui la Selandria Aegyptica, una pianta sensibile alle attenzioni e cure degli umani tanto da comunicare con le sue foglie, è lo scenario di tutta l’avventura, che assumerà tinte di suspense, sarà piena di colpi di scena e di personaggi enigmatici. Non mancano poi gli “aiuti magici” degli animali, lo scarabeo a cui fa riferimento il titolo del romanzo, che farà scoprire ai tre protagonisti uno scambio epistolare tra due giovani amanti Emilie e Andreas, le cui vite saranno tragicamente influenzate dalla presenza di una statua egizia considerata maledetta. E ancora l’aiuto “a distanza” della misteriosa signora Julia, che al telefono intratterrà David con una serie di conversazioni e partite di scacchi, che faciliteranno la ricostruzione dei fatti. E infine quando crescerà l’interesse di tutta la comunità per la caccia alla statua egizia, ad aiutare i tre ragazzi interverrà anche il colto ed entusiasta signor Lindroth, che grazie alle sue intuizioni offrirà molti spunti ai fini della ricerca.
Ho amato questo romanzo, come avrete capito, ma posso dire con assoluta certezza di esser rimasta colpita da come Maria Gripe sia riuscita a caratterizzare così profondamente i suoi personaggi e a farlo emergere pagina dopo pagina fino al momento, a mio parere più interessante, ovvero quando i ragazzi iniziano a leggere lo scambio epistolare tra i giovani amanti Emilie e Andreas. Dalla lettura emergono i diversi ruoli di genere imposti dalla società di fine Settecento e mentre Annika, si interroga a lungo sul comportamento della giovane Emilie, che a casa attende da “brava ragazza” il ritorno del suo amato, David dall’interpretazione degli scritti resta incantato dalle idee rivoluzionarie di Andreas, allievo del naturalista Carlo Linneo convinto di una teoria dell’appartenenza di tutte le specie viventi a un unico spirito. I ragazzi si confrontano appassionatamente su questi temi, accettando reciprocamente pareri e giudizi e mettendo il lettore nella posizione di abbracciare i vari punti di vista, in una visione inclusiva e globale della sfera umana e sociale. E alla fine, l’impressione che resta più addosso è quella che i destini degli umani siano fatti di scelte e rinunce.
Care lettrici e cari lettori, non rinunciate a questo romanzo!
Consigliato a partire dagli 11 anni
(Mariella)