I Ritr’Atti Poetici sono atti poetici e pittorici all’impronta realizzati dall’illustratrice Laura Riccioli e la poetessa Flora Farina. “Come stai? Cosa ti piace? A noi piacerebbe raccontare le strade del tuo volto in qualche minuto, qui e ora, starci in equilibrio come funambole, vedere dove ci portano”. A partire da questa domanda Laura eseguirà un ritratto e Flora improvviserà una filastrocca in dieci minuti -misurati da una clessidra- che racconti il bambino o la bambina che vorrà ricevere il nostro Ritr’Atto.
Ritr’Atti Poetici è un momento intimo e tenero di condivisione: essere guardati dal vivo, reciprocamente, vedersi attraverso gli occhi degli altri, uno davanti all’altra, dedicarsi un tempo, sembra una piccola rivoluzione. Se vuoi scoprire di più puoi vedere questo video su YouTube https://youtu.be/S0XmmkObrEE
dai 4 anni in su costo 10 euro prenotazione obbligatoria
Paliamoci chiaro: noi libraie di Ponteponente abbiamo una libreria specializzata per bambinǝ e ragazzǝ, ma siamo decisamente onnivore in fatto di libri.
Giovedì scorso, sveglia dalle sei meno un quarto del mattino, appena trascorsa l’ora di pranzo, mi trovavo nel silenzio della libreria chiusa, circondata da centinaia di libri appena arrivati da stipare sugli scaffali, l’istinto bibliofago che stava per prendere il sopravvento, quando fra le mie mani si materializza un volume verde acqua, dalla copertina rigida, intitolato come uno fra i libri più importanti della mia vita che, caso strano, avevo appena tentato goffamente di raccontare a due classi di un liceo scientifico qualche ora prima: Una stanza tutta per sé. Ma questo libro con una macchina da scrivere disegnata in copertina non è una nuova edizione del noto saggio di Virginia Woolf, bensì una sorta di catalogo degli studi – o dei luoghi deputati alla scrittura – delle grandi scrittrici e dei grandi scrittori. Pecisamente si tratta di “UNA STANZA TUTTA PER SÉ. Dove scrivono i grandi scrittori” di Alex Johnson e James Oses, appena uscito in Italia per L’Ippocampo ed originalmente pubblicato in Gran Bretagna da Frances Lincoln ad aprile, con il titolo “ROOMS OF THEIR OWN. Where Great Writers Write”.
Ora, io non credo ciecamente nella bibliomanzia, ma davanti ad eventi del genere nemmeno si può dire che il caso non esista.
Si tratta di una galleria dei luoghi che hanno visto all’opera il processo creativo dei più grandi autori mai esistiti; curiosando fra le abitudini, i rituali e le manie, scopriamo dettagli importanti sulle loro vite e la loro opera.
C’è chi scrive sdraiato, chi si circonda di fotografie, vecchi talismani, chi beve caffè, mooolto caffè, chi nel caos, chi scrive ovunque, chi in albergo, in macchina, su un’isola e chi ha solo bisogno di una finestra davanti agli occhi. Chi scrive a mano, chi con la macchina da scrivere, chi usa il dittafono e chi il computer. C’è chi ha orari rigidissimi, chi strampalati e chi scrive solo di notte. E poi: quante parole? Quante pagine ogni giorno? Insomma, scopriamo come il demone della scrittura operi attraverso molteplici vie…
Questo catalogo ci lascia entrare nel seminterrato colmo di giocattoli appartenuto a Ray Bradbury, nello studio condiviso delle sorelle Brontë o nella solitudine della stanza di Emily Dickinson, lavoriamo in piedi con Hemingway, siamo fra gli alberi da frutta di Checov, con i gatti di Judith Kerr; e ancora: a passeggiare su una spiaggia giamaicana con Ian Fleming, seduti sulla poltrona di Roald Dahl e alla scrivania portatile di Charles Dickens, annusiamo i papaveri sul tavolo d’olmo di Sylvia Plath el’inchiostro nero di Kipling, ascoltiamoBach, Mozart e Beethoven con Umberto Eco e jazz con Murakami, mentre fumiamo Pall Mall senza filtro con Kurt Vonnegut. La foto di Virginia Woolf è lì, sulla scrivania di Vita Sackville-West.
La Bibliotheca Semiologica, Curiosa, Lunatica, Magica & Pneumatica di Umberto Eco, cuore pulsante del suo studio milanese – ben descritta in questo libro – è per me qualcosa che si avvicina molto all’idea di Paradiso. Soddisfa il mio ideale di curiosità e le mie perversioni, perché io sono una bibliomane. Non è amore per i libri il mio, io sono posseduta dai libri. Sommersa, via. Il libro è un’appendice irrinunciabile; i libri che ho accumulato negli anni contengono il mio immaginario, i miei pensieri, le mie credenze, i miei sogni ed ognuno di questi aspetti più che concentrarsi nella mia mente e memoria è frammentato in una miriade di pile di pagine fatte di bianco e di nero, di immagini e colori, elementi creati da altri ai quali mi è necessario ricorrere per recuperare parti di me stessa, come si trattasse di una necessità basica per il mio corpo. Ritrovare arti ed organi fra gli scaffali e la polvere. Giro sempre con almeno un libro appresso (ho sofferto di biblionomadismo acuto in giovane età, per cui ogni volta che partivo potevo arrivare a portare con me sino a due valige di libri), i libri occupano il mio spazio fisico, sono il primo oggetto che vedo la mattina appena apro gli occhi e l’ultimo la sera quando li chiudo. Letteralmente, la casa dove abito esplode di libri e, ad essere sincera, non so se la bibliomania sia contagiosa, ce la sto mettendo tutta per trasmettere questa lieve psicosi anche a mia figlia.
Ho trovato molte definizioni che danno un nome a questa devianza: le due che amo di più sono la giapponese “tsundoku”, più legata alla questione materiale dell’accumulare pile di libri che non necessariamente saranno destinati ad essere letti, e l’anglosassone “Book Madness”, un modo poetico ed assieme punk per descrivere con fierezza l’insieme dei morbi librari.
La gratitudine che nutro nei confronti dei creatori di mondi è infinita. A dispetto del tempo e dello spazio, vivono con me o possono venirmi a trovare, alimentano il mio amore per la vita, espandono i limiti della mia mente e mi liberano dalla solitudine.
Ma… non siamo qui per vagare e divagare in un’indefinita e forse infinita biblioteca dal sapore borgesiano, quindi torniamo a questo prezioso volume! Curato dallo scrittore, giornalista e blogger Alex Jhonson, decisamente un patito di libri (andatevi a fare un giro qui: https://www.onthebookshelf.co.uk/), oltre a proporre ben cinquanta voci, è arricchito di focus con curiosità, citazioni celebri sulla scrittura ed il mestiere dello scrittore, brevi bibliografie e, soprattutto, illustrato con gli acquarelli essenziali di James Oses, capaci di restituire sensazioni e dettagli senza risultare didascalici.
Roald Dahl descrive il suo studio come una dimensione decentrata, un luogo per sognare e perdersi, silenzioso, buio e accogliente come un grembo materno… Eh, sì, proprio così! In fondo lo studio non è altro che quello spazio, fisico o metaforico che sia, sacro, inviolato, che ciascuno di noi dovrebbe poter avere per prendersi cura della parte di sélegata all’immaginazione, alla creazione, alla sperimentazione. Quella parte che ha bisogno di essere coltivata con lo studio, il silenzio, l’attenzione, il tempo sospeso. Unadimensione che spesso è messa a dura prova dalle circostanze in cui molte e molti nascono e crescono, ma anche dalla smemoratezza del quotidiano, dalla stereotipia dei ruoli, dalla spietatezza dell’era dell’accesso. Eppure, nonostante gli ostacoli, costruirla la propria stanza, scavarla nella pietra, sospenderla fra le nuvole e riempirla di una materia capace di andare oltre l’apparenza. Zadie Smith tiene a portata d’occhio una citazione del filosofo Jaques Derrida, assai congrua con il filo che tende questo bellissimo libro:” Se non si mantiene il diritto al segreto, si entra in uno spazio totalitario”. Onorare la meraviglia della vita non significa essere tutti artisti, geni, scrittori, ma annaffiare gli aspetti più sottili e profondi di noi, in grado di generare pensieri migliori e costruire parole più belle, questo sì.
Un libro per ragazzi ed adulti curiosi, perfetto per ri-mettere a fuoco.
VENERDI’ 25 NOVEMBRE ore 18.30 SABATO 26 NOVEMBRE ore 10.30LA NOTTE DEI PUPAZZI IN LIBRERIA
La notte dei pupazzi si ispira alla Stuffed Animals Sleepover, una pratica diffusa negli USA e ora anche in Giappone con il nome Nuigurumi Otomarikai. Questa pratica è raccontata nell’albo illustrato di Kazuhito Kazeki e Chiaki Okada, pubblicato nel 2022 da Kira Kira edizioni, UNA NOTTE IN BIBLIOTECA. e si sta diffondendo anche nelle biblioteche e nelle librerie in Italia. I bambini e le bambine sono invitati a portare il proprio pupazzo del cuore in libreria, per lasciargli passare la notte lì, insieme ad altri pupazzi. Quando arrivano in libreria, i pupazzi vengono accolti e gli viene messa una piccola targhetta con il loro nome e quello del loro bambino. Le libraie organizzano poi una serie di “set fotografici”, per documentare ciò che i pupazzi fanno durante la notte: giocheranno tra gli scaffali, scopriranno gli spazi della libreria, leggeranno libri, ma anche i preparativi per la notte e la nanna. Il mattino seguente i bambini e le bambine tornano in libreria per ritrovare i loro pupazzi, assistono alla lettura dell’albo insieme a loro e vedono le immagini delle attività notturne.
Età dai 3 anni in su costo per entrambi gli appuntamenti 10 euro
Ponentino del venerdì in arrivo! Bollettino novità settimanale … NARRATIVA NARRATIVA NARRATIVA 📚📚📚 Un occhio di riguardo lo riserviamo ai libri in lettura nei nostri circoli. In pole position quindi: 📚 “CARO MAESTRO BALENA” di Megumi Iwasa, LupoGuido, uscito il 4 novembre, in lettura nel circolo INVESTIGALIBRI 2 e 3 classe primaria; 📚 “IL COLORE DEL SOLE” di David Almond, Adriano Salani Editore , uscito a settembre 2022, in lettura nel circolo INVESTIGALIBRI 4 e 5 classe primaria; 📚 “A NESSUNO PIACE JONNA” di Cilla Jackert, Camelozampa, uscito ad ottobre 2022, in lettura nel circolo SCONFINAMENTI, 11-14 anni. E poi: 📚 “IL FIGLIO DEL MARE” di Davide Morosinotto, Mondadori, uscito l’8 novembre; 📚 “SOTTO LO STESSO TETTO” di Chris Raschka, Biancoenero Edizioni, uscito il 4 novembre.
LIBRI&LIBRAIE del lunedì, per iniziare con slancio la settimana!
Francesca vi racconta: STORIA DI JO. Come prendersi cura di un amico a quattro zampe, di Elena Bulay, traduzione di Gioia Sartori, Terre di mezzo, novembre 2022
Fino a un po’ di tempo fa non avrei mai pensato di condividere vita e tempo con un animale domestico, meno che mai con un cane. Poi ho iniziato piano piano a prendere in considerazione seriamente l’ipotesi e … eccomi qua! L’anno in cui ho preso Maia (la mia dolce e paurosa quadrupedina) ha coinciso con l’inizio della mia avventura in libreria: era il 2016 (ottobre, per la precisione) e tra una scossetta di terremoto e l’altra e tutte le novità di un nuovo ed impegnativo lavoro mi sono ritrovata anche con un cucciolo in braccio! Che tempismo, vero? Ripensando al mio apprendistato da “umano di riferimento” di una canetta, con grande piacere ho accolto l’arrivo in libreria di questa novità edita da Terre di Mezzo, Storia di Jo. Un albo illustrato pensato proprio per chi è alle prime armi come padrone o padroncino, con tante illustrazioni e consigli.
“Mamma, papà mi prendi un cane?” Se vi hanno rivolto questa domanda almeno una volta e siete stati dubbiosi sul da farsi avete fatto bene. Accogliere un cane nella propria famiglia non è affare da poco. Il cane non è un giocattolo, è un essere vivente con la sua personalità e le sue abitudini ed averlo richiede tempo ed impegno. Elena Bulay, autrice ed illustratrice russa, in quest’albo ci racconta la sua avventura la sua cagnolina Jo. Un racconto in prima persona traboccante di amore e tenerezza si mescola a ricche informazioni pratiche su tutti gli aspetti della vita del cane. Innanzitutto ci sono tanti diversi tipi di cane, di razza o meticci oppure, come ci dice Elena “rasta”, “stilosi” “salsiccia” “rugosi” “barbuti”. Come sceglierlo? Elena ci aiuta proponendo una serie di domande e tanti elementi da tenere in considerazione per orientarsi. E poi in una carrellata ricca di bellissime illustrazioni, seguendo il percorso di vita di Jo, vengono presentati tanti spunti interessanti sulle cose necessarie (in realtà neanche tantissime) su come preparare la casa, sulla pappa, i giochi, le uscite, i viaggi.
Perché mi ha colpito questo libro?
A parte la bellezza delle illustrazioni, per le quali la Bulay è stata tra i vincitori della Mostra Illustratori della Bologna Children’s Book Fair nel 2021, questo libro trabocca d’amore per i nostri amici quattro zampe. Un amore che è condizione essenziale per poterli accogliere. In particolare, alla fine del volume, sono riportate le “cinque libertà” degli animali e quindi anche dei cani. Nel 1978 presso la sede dell’UNESCO a Parigi è stata proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, primo provvedimento internazionale che educa al rispetto di ogni forma di vita. Da allora, nel mondo occidentale, si sono moltiplicate le disposizioni normative per il benessere degli animali. Negli anni ’70 in Europa è stato avviato un percorso culturale e legislativo in questa direzione. Il benessere in relazione agli animali può essere definito come “lo stato di completa sanità fisica e mentale che consente all’animale di vivere in armonia con il suo ambiente. Per garantire questo è necessario che vengano assicurati almeno i bisogni essenziali, individuati nel 1965 e ufficializzati poi nel 1979:
libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione, mediante il facile accesso all’acqua fresca e a una dieta in grado di favorire lo stato di salute
libertà di avere un ambiente fisico adeguato, comprendente ricoveri e una zona di riposo confortevole
libertà da malattie, ferite e traumi, attraverso la prevenzione o la rapida diagnosi e la pronta terapia
libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche, fornendo spazio sufficiente, locali appropriati e la compagnia di altri soggetti della stessa specie
libertà dal timore, assicurando condizioni che evitino sofferenza mentale.
Vivere con un cane è un’esperienza che secondo me va fatta almeno una volta nella vita, per il modo in cui ci arricchisce, perché ci insegna anche ad uscire di casa con qualunque tempo atmosferico, a camminare, a stare all’aria aperta. Ma soprattutto perché, come recita l’ultima frase del libro, “i cani portano gioia nelle nostra vita e ci rendono felici” e perché (e qui riporto una famosa citazione di Anatole France) “finché a quando non hai amato un animale, una parte della tua anima sarà sempre senza luce”. La mia Maia, dal divano, ci dice che è d’accordo! Bauuuuuuuuuuuu!!!
Francesca
Consigliato da 8 anni in su e per chi vuole prendere un cagnolino
DAL POP UP AL LIBRO SCENOGRAFICO E AL LIBRO TEATRO
WORKSHOP CON ELEONORA CUMER
DOMENICA 20 NOVEMBRE dalle 9.00 alle 18.00
Partendo dalle piegature base del pop up si sperimenta la creazione di piccole scenografie sia semplici che doppie. Nella seconda parte del laboratorio si realizza la costruzione di un libro teatro partendo da una fiaba anche inventata oppure da un racconto. Il materiale che viene utilizzato è semplice cartoncino colorato di vari spessori.
Costo del corso 85 euro acconto 50 euro all’atto della prenotazione materiali inclusi – massimo 15 iscritti
IL CIRCOLO DI LETTURA PER LA SCUOLA PRIMARIA QUEST’ANNO RADDOPPIA!
Avremo due appuntamenti distinti: il MERCOLEDI’ dalle 17.30 alle 18.30 per gli investigatori delle classi quarte e quinte INIZIO MERCOLEDI’ 16 NOVEMBRE
il GIOVEDI’ dalle 17.30 alle 18.30 inizio GIOVEDI’ 17 NOVEMBRE per gli investigatori delle classi seconde e terze.
Costo 3 euro ad incontro più l’acquisto del libro in lettura
Quando è arrivato sui nostri scaffali, non potevo credere ai miei occhi. In un batter d’occhio sono tornata al 1992, ho 9 anni e “Angeli, lucertole, bambini dappertutto” è sul mio letto. Mia madre me l’ha comprato alla cartolibreria sotto casa, perché quando mi ammalo (e capita spesso!) lei mi cura col brodino ed un buon libro. Lo racconto sempre a chiunque entra in libreria e dico anche: “Sono cresciuta a pane e Pitzorno, Piumini e Tognolini come fossero involtini!”.
Torna in libreria, grazie all’attenta Camelozampa e a distanza di ben 30 anni, il primo libro di Bruno Tognolini (nel 1992 era stato pubblicato da Fatatrac) con le luccicanti illustrazioni di Giulia Orecchia, a riaccendere tutta la meraviglia di questa raccolta di sei racconti.
Un libro nuovo di zecca, ma saggio come un classico che “non ha mai finito di dire quel che ha da dire”.
Bruno Tognolini ci dice già nel titolo chi sono i protagonisti: ci sono gli Angeli moscerini, che volano dappertutto, che sono gli Angeli Custodi dei bambini, nuvole di puntini piccolissimi e neri da non scambiare con i moscerini diavolacci di Belzebù, che ad ascoltarli bene suonano una trombetta che fa zan-zan e per questo potete chiamarli Zanzare.
E poi ci sono le lucertole da una parte e tanti bambini dall’altra, che dapprima si fanno la guerra e dopo invece si alleano per combattere la vera e unica guerra, quella contro gli adulti-odiatori di bambini che ai cortili preferiscono i parcheggi comodi per le loro macchine sfavillanti. Di signori e signore come il signor Duilio Malcollo, ne conosco parecchi e oggi, che le strade e tanto meno i cortili non sono più per i bambini e le bambine, questi racconti mi appaiono necessari.
Prima vi ho detto di esser tornata bambina, ma devo correggermi…Rileggo “Angeli, lucertole, bambini dappertutto” e sono infinitamente grata a Bruno Tognolini, se faccio oggi questo mestiere è perché non ho mai smesso di essere bambina e, se permetti Bruno, questo è anche merito tuo!
Consigliatissimo per una lettura condivisa già a partire dai 5 anni.
Libreria per Bambini e Ragazzi a Roma, nel quartiere Appio Latino. Nella nostra libreria oltre a tanti spunti di lettura, potrai seguire le nostre molteplici attività, i laboratori e gli eventi destinati ai piccoli lettori
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