I muri sono conosciuti come luoghi di separazione e discriminazione. Alinalab ci propone di riempire i muri con messaggi e pensieri dei nostri migliori auguri per l’anno prossimo, per le nostre famiglie, gli amici, le persone care e lontane. Impareremo a stampare i biglietti di auguri e non solo, realizzando dei timbri!
Venite a scoprire una favola magica…pleine de neige…. e a giocare, cantare in italiano e non solo! Laboratorio di sensibilizzazione alle lingue Animato da CECILIA GRIMALDI formatrice esperta in bi plurilingusimo dell’associazione DULALA
età 5-9 anni ingresso gratuito – max 5 posti prenotazione obbligatoria
SABATO 18 E DOMENICA 19 DICEMBRE dalle 10.00 alle 19.00 vi aspettiamo con i nostri libri anche a
FRA’ FIERA DEL REGALO ACCESSIBILE del FUSOLAB Via della Bella Villa, 94 INGRESSO LIBERO
Musica dal vivo ed animazione per bambini servizio ristorazione a cura di Drogheria Alessandrina FOOD & BEVERAGE BIO AUTOPRODUZIONI ARTIGIANALI ILLUSTRAZIONE & EDITORIA perché non c’è Natale senza un buon libro da regalare NATURA & BENESSERE ARTICOLI & GIOCHI PER BAMBINI Cercateci nell’area EDITORIA!
È la Vigilia di Natale e Tobia si prepara a trascorrerla a casa dei nonni, come da tradizione. Nel trasferimento però si dimentica di portare con sé Junior, il suo inseparabile orsacchiotto di peluche, rischiando così di rovinare il buonumore dei giorni di festa.
Animato dal desiderio di ritrovarsi, Junior prenderà eccezionalmente vita per ricongiungersi con l’amico e compagno di avventure, sfidando tutte le avversità che il lungo tragitto gli pone davanti.
Un racconto fantastico ispirato a una storia vera, per chi sa ancora riconoscere la magia nei piccoli gesti di tutti i giorni.
Quando arrivi è Natale, di Barbara Ferraro, illustrazioni di Serena Mabilia, Lupoguido 2021
Com questa affermazione si apre un piccolo gioiello di recente pubblicazione: un libro illustrato tedesco uscito proprio quest’anno per la Publishing house Jacoby & Stuart GmbH, casa editrice berlinese specializzata in letteratura per l’infanzia, e portato in Italia da Orecchio Acerbo. Si tratta di una sorta di catalogo emozionale che racconta attraverso frasi brevi e disegni essenziali l’incredibile varietà del genere umano. Ritratti a tratti affettuosi, a tratti spietati, disegnano ciò che può e ciò che non può essere detto, cose che si vedono ed aspetti invisibili, impalpabili che pure costruiscono la fibra della nostra specie. Molto interessante come avvengano salti logici da una caratteristica biologica ad un particolare estremamente personale. Gli autori sanno bene come sia impossibile racchiudere l’umanità in qualche disegno e poche parole e proprio per questo scelgono la prospettiva dell’osservazione, del dettaglio. Cosa sappiamo fare? Quali sono i nostri difetti? I limiti? In cosa crediamo? Cosa ci piace e cosa no? Una vista microscopica che però si allarga sensibilmente sino ad abbracciare il mondo intero, per un’ampia galleria di personaggi che, a tratti, rincontriamo fra le pagine. Rincorrere qualcosa che sempre sfugge: l’io, l’altro, la natura. Il mistero che ci abita. Ho sempre amato i libri che affrontano la descrizione degli esseri umani: imprese titaniche ed assurde, ma che nei libri per l’infanzia, forse perché tentano di ricalcare lo sguardo asciutto e semplice dei bambini, per cui quel che si vede è quel che è, spesso risultano riuscite e certamente utili. Penso a “Gli altri” di Susanna Mattiangeli e Cristina Sitja Rubio(Topipittori, 2014), o al recente “Se vieni sulla terra” di Sophie Blackall (Il Castoro, 2020), ma più di tutti penso ad un albo della mia infanzia, che mi fu regalato dalla mia mamma quando avevo quattro anni, sul quale ho passato ore ed ore, prima sfogliandolo e poi leggendolo e rileggendolo una volta cresciuta, un libro miracolosamente giunto intatto ad oggi e che ho passato a mia figlia, dal titolo “La Gente” dello scrittore ed illustratore olandese-americano Peter Spier, pubblicato negli anni ’80 da Mondadori. Ho fatto alcune ricerche ed in Italia, attualmente, di questo disegnatore portentoso non si trova nulla. Leggendo “Wir Menschen/ Noi Umani” ho pensato a lungo al tratto minuzioso, preciso di Spier, alle sue tavole ricche di dettagli e colori accesi e a quanto quelle di Bernd Mölck-Tassel (illustratore di questo albo) invece, soprattutto in questo lavoro, cerchino colori tenui e linea continua, per tracciare con una chiarezza che si approssima al vero, ma vero non è, un’umanità bisognosa, ancora, dopo millenni, di definirsi, che ancora non ha trovato il segreto che cerca. E’ certamente vero che siamo tutti molto diversi, ma se il segreto fosse che, al fondo, oltre ad avere bisogni identici, oltre ad avere una fisiologia comune, al fondo fossimo animati tutti da una stessa fiammella? Certo sarebbe confortante saperlo, in questo tempo che ci vede tanto spersi. Intanto confortiamoci e cerchiamo una messa a fuoco con i libri.
NOI UMANI di Dieter Böge e Bernd Mölck-Tassel, Orecchio Acerbo, 2021, pp. 160.
UNA PREZIOSA OCCASIONE FORMATIVA PER INSEGNANTI E APPASSIONATI!
DOMENICA 3 DICEMBRE dalle 10.00 alle 14.00
ABBIAMO IL PIACERE DI OSPITARE IN LIBRERIA ELEONORA CUMER UNA DELLE MASSIME ESPERTE ITALIANE DI LIBRO D’ARTISTA per il corso
IL POP UP e LE SCULTURE DI CARTA si sperimenteranno insieme varie pieghe pop up, con la creazione di un piccolo libro manuale e di sculture in cartoncino
Il corso è rivolto ad un pubblico adulto prenotazione obbligatoria – max 10 posti ingresso con Green pass e mascherina
costo 30 euro
E’ POSSIBILE PAGARE CON LA CARTA DOCENTE
Se volete scoprire di più su Eleonora Cumer potete visitare il suo sito a questo link
UNO DUE TRE (KITE EDIZIONI, 2021) lettura, firmacopie e laboratorio con GIORGIO VOLPE e PAOLO PROIETTI
Dopo il successo di “Prima di dormire” tornano le avventure degli inseparabili amici Rosso e Quik. Questa volta però arriva il tasso Bas … Cosa succederà?
età 3-5 anni prenotazione obbligatoria – max 5 posti – ingresso gratuito adulti con mascherina e green pass
Fino a questo momento vi ho parlato di come uso i libri da prof senza un intento didattico specifico. E’ un po’ come assaggiare qualcosa mentre si cucina, io faccio assaggiare un testo, faccio venire loro l’acquolina in attesa di mangiare insieme a tavola. Si prepara così il terreno al piacere di leggere, si aprono le porte all’interesse, alla curiosità, alla ricerca, tutti aspetti fondamentali e sostanziali per innescare un processo virtuoso di apprendimento, ma a scuola tutto questo non è sufficiente. E’, o dovrebbe essere la base, ma la scuola ha bisogno di strumenti per andare oltre ed è qui che spesso si colloca la ricerca di libri a tema da parte degli insegnanti: “Puoi consigliarmi un libro per…?” “Hai letto quel libro lì? Potrebbe essere utile per…” e così via. Ricerca che non reputo banale, ma anzi, mi pare fondamentale, perché se c’è una cosa bella dell’insegnare è proprio continuare a studiare, andare in ricerca, mettersi in ascolto.
Libro a tema o temi nel libro?
L’esempio di John della Notte di Gary Paulsen
Rileggo con voi un libro che ho amato moltissimo: John della Notte di Gary Paulsen, edito in Italia da Equilibri nel 2019. Un libro vincitore di notevoli premi come il Premio Andersen 2020 al “Miglior libro mai premiato” e soprattutto, primo classificato nella categoria Scuole medie del progetto Xanadu 2019/20; a dimostrazione che anche i ragazzi lo hanno apprezzato.
La vicenda è ambientata nel Sud degli Stati Uniti ai primi dell’800. Il protagonista è John, uno schiavo nero, che avendo imparato a scrivere clandestinamente, a prezzo della vita, inizia a insegnarlo agli altri schiavi neri a cui non era permesso imparare a leggere e scrivere. La storia è raccontata da Sarny, una schiava bambina, poco più che dodicenne che impara a leggere grazie a lui. Il racconto è molto duro, la vita degli schiavi ci appare subito in tutta la sua crudezza e nell’estrema violenza a cui sono sottoposti dai padroni.
E’ un libro a tema perfetto per parlare della schiavitù, della segregazione razziale, della tratta degli schiavi tra Africa e Stati Uniti, della violenza tra bianchi e neri, degli Stati Uniti e dell’Africa, dell’economia delle piantagioni, dei diritti umani… Questo sarebbe l’argomento del libro.
Poi sotto il primo “assaggio” scopriamo che il libro parla anche di altro: dell’importanza di saper leggere e scrivere. Perché è così importante? Nel libro lo è perché il sapere è una forma di predominio dei bianchi sui neri, quindi i padroni, bianchi, non vogliono che gli schiavi, neri, possano impadronirsi del sapere in questo modo rischierebbero di perdere la propria forza. Gli schiavi saprebbero difendersi, potrebbero scrivere e raccontare cosa subiscono quotidianamente e quindi denunciare il padrone bianco e così via…Il sapere è quindi un’arma potente, come spiega lo stesso John : “Tutti dobbiamo imparare a leggere e scrivere, in modo che possiamo scrivere di questo…di tutto quello che ci stanno facendo. Tutto deve essere scritto.” Qui si aprirebbe un dibattito lungo un anno: a cosa serve la scuola? Cosa vuol dire sapere? Cosa serve sapere oggi?
E con il “secondo boccone” ci viene incontro un altro tema: chi sono i maestri? Cosa vuol dire esserlo? Lo è solo John o anche la Mammy di Sarny che la cresce e la cura? E tu che maestri ricordi? Chi ti ha insegnato a leggere? A scrivere? Si leggono solo le parole o anche i quadri? Le persone? Il mondo che ci circonda?
E con “il terzo boccone” riflettiamo su altro ancora: Cos’ è la libertà ? Cos’è la schiavitù? Cosa vuol dire essere liberi? Di cosa siamo schiavi oggi?
E al “quarto boccone” ci sembra che ci sia anche un altro tema : il predominio dell’uomo sulla donna, che schiava, diventa solo una “riproduttrice” come la mamma di Sarny… la violenza nei rapporti di forza tra uomo e donna.
E potrei continuare o forse potreste continuare voi.
Dopo il primo assaggio, tra un boccone e l’altro, emergono altri sapori, altri TEMI. Pian piano il libro per … acquista altre sfaccettature. A questo punto ritorno all’inizio ho scelto “John della notte” per parlare di schiavitù dal punto di vista storico-antropologico – geografico, e mi ritrovo a parlare di quanto è importante studiare o della libertà. Come vedete andando in profondità il libro apre continue finestre su altro, il libro è una materia complessa dentro la quale si dipanano ulteriori fili. A ben vedere possiamo dire che tutti i buoni libro servano a … pensare, parlare, ragionare, mettersi nei panni degli altri, conoscere.
Cosa fare quindi?
Il mio consiglio è mettere quel libro sul proprio comodino. Ruminarlo, rileggerlo, mettere i post it, ragionarci tanto prima di proporlo ai propri alunni… solo in seguito leggerlo in classe. La mia copia di “John della notte” è ancora sul mio comodino in attesa del momento giusto.
Libreria per Bambini e Ragazzi a Roma, nel quartiere Appio Latino. Nella nostra libreria oltre a tanti spunti di lettura, potrai seguire le nostre molteplici attività, i laboratori e gli eventi destinati ai piccoli lettori
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