TI FACCIO UN LIBRO TI REGALO UN PICCOLO TESORO a cura del collettivo d’arte l’Albero delle Farfalle 2020
Realizzare un libro fatto a mano per il proprio bambino o bambina Un libro che all’interno custodisce tesori, ricordi, frasi… Un libro pieno di emozioni Un libro come uno scrigno! Un libro per dire, per conservare, per giocare
Laboratorio di costruzione di un libro autoprodotto in upcycling rivolto agli adulti che vogliono realizzare un libro per i loro bambini e bambine.
prenotazione obbligatoria – costo 18 euro materiali di lavorazione inclusi
Porta con te tutto quello che vuoi inserire nel libro: carte, stoffe, piccoli oggetti, poesie, frasi, aneddoti, fotografie…
Questa settimana vi proponiamo un Ponentino “fantasia”: due albi illustrati (di cui uno dedicato alla festa del papà), narrativa, poesia e un saggio per adulti
Pronti?
Ecco a voi:
“Dolce come un cetriolino, lindo come un maialino” di Carson McCullers, illustrazioni di Gérard Rolf, @Bompiani uscito il 1 marzo;
📚 “Il re dei papà” di Kristien Aertssen, Babalibri, uscito il 3 marzo;
📚 “E se fossi qualcos’altro?” di Bruno Zocca, LupoGuido , uscito il 3 marzo;
📚 “L’estate balena” di Nicola Cinquetti, Bompiani, uscito il 1 marzo;
📚 “Dacci questo veleno!” di Antonio Faeti, Babalibri , uscito il 3 marzo.
Oggi Maria vi racconta “UNA STELLA DI NOME AJAX” di Ulf Stark, illustrato da Stina Wirsén, uscito da poco in Italia con Iperborea, la casa editrice milanese specializzata in letteratura scandinava, nel suo catalogo MINIBOREI dedicato a piccole grandi storie per grandi piccoli lettori.
Con il titolo originale di “En stjärna vid namn Ajax”, Stark ci offre un racconto tenero e profondo sul legame che si stabilisce fra un bambino ed il suo cane; una fiaba sulla vita che sboccia e su quella che volge al tramonto, una storia sull’amore inter-specie, su stelle e desideri, sulla morte, la sua accettazione ed il suo superamento. Delicata e misteriosa è la corrispondenza d’amorosi sensi che si crea fra l’infanzia ed il mondo animale, fatta d’intensità comunicativa che passa attraverso gesti istintivi ed un riconoscimento sincero.
Il cane Ajax ha sette anni quando gli arriva un bambino, si chiama Johan e strilla! Gesto dopo gesto, il rapporto tra i due si costruisce, con Ajax che sostiene e cura e Johan che, scoprendo, porta allegria. C’è la mamma di Johan e c’è un cavallo; ogni giorno che passa, Joahn cresce. E Ajax invecchia. Si incontrano giocando, sulla neve, a guardar le stelle, ma pian piano l’energia dell’uno aumenta e quella dell’altro diminuisce. Ora è il bambino a prendersi cura del cane, a leggergli storie, a trainarlo sullo slittino. Poi, una sera, quando Johan ha sette anni, Ajax si addormenta e non si risveglia più: sognando è volato in cielo. Mentre tutti dormono, Johan guarda le stelle nel cielo e si chiede dove sia il suo cane: decide di andare a cercarlo e, in sella al cavallo, va dalle strade del suo paese allo spazio cosmico. Lassù Johan trova la stella di Ajax, che ha persino il suo muso, e vorrebbe portarsela via, ma il Tutto appare e gli spiega che non è possibile, nessuno può tirare giù una stella. E però la nostalgia di Johan è tale che farebbe qualsiasi cosa per quella stella. Allora il Tutto gli offre l’ombra della stella, se risponderà ad un indovinello. Il bambino risponde (gli indovinelli erano un gioco suo e di Ajax), l’universo si ferma un attimo e poi riprende, e se ne va via, in groppa al destriero, verso casa. Mette l’ombra della stella sotto al suo letto, a volte gli sembra sentirla abbaiare. Finché un giorno… La narrazione, tutta incentrata sulla diade bambino-cane, pur mantenendo un tono sospeso, è piena di dettagli, che aprono ad un pensiero magico, ad una storia che diviene di tutti. La scrittura di Stark qui è lontana dai ritratti buffi, grintosi, portentosi, e non prende mai i toni disincantati di tanti altri suoi romanzi, dove anche i temi più sottili si mescolano allo scherzo e all’ironia. Qui si vola verso un firmamento di poesia, volando sopra le cose del mondo. Questo piccolo libro si accompagna a delle splendide illustrazioni di Stina Wirsén, attualmente una delle più note illustratrici svedesi contemporanee: figure, colorate solo in parte (sembra a china), che vivono in assenza di sfondo, sulla pagina bianca, ad eccezione di alcuni portentosi scorci di cieli stellati.
La traduzione, particolarmente sensibile, è a cura di Samanta K. Milton Kwnoles nata a Stoccolma da madre svedese e padre americano. La Milton Knowels si trasferisce molto presto in Italia, dove vive tutt’ora, collaborando come traduttrice editoriale dallo svedese, dall’inglese e dal danese per diverse case editrici, ha alle spalle una laurea in Studi Interculturali presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi sulla traduzione cinese di Pippi Calzelunghe.
E poi c’é Ulf Stark, della cui scrittura qui ho già detto: questo piccolo libro esce originalmente in Svezia nel 2007. Spesso le sue storie si ispirano ad eventi biografici, a persone reali, che vengono trasformati in personaggi di carta e dipinti con affetto. Il tema della morte viene spesso affrontato dallo scrittore, che riesce a passarlo con delicatezza ai suoi piccoli lettori, pensiamo a “Sai fischiare, Joanna?” e alla parlante metafora dell’aquilone; ma viene da pensare tanto, e soprattutto, al capolavoro, uscito postumo nel 2018 (e arrivato da noi nel 2020) “Rymlingarna”, “La grande fuga” in cui il piccolo Ulf ed il burbero nonno Gottfrid scappano insieme dalla clinica dove quest’ultimo è ricoverato, in barba ad ogni buonsenso, verso la libertà, ovvero la casa sull’isola dove il nonno e la nonna si sono amati.
Mi chiedo in “Una stella di nome Ajax” se e cosa ci sia della vita di Stark, magari la rielaborazione di un’esperienza familiare. Sarà capitato a molti di noi di perdere un amico animale e vivere questa triste esperienza assieme ai nostri figli. A me è capitato recentemente e, ahi noi più di una volta,di condividere tali perdite ed osservo in mia figlia l’immanenza del ricordo, vivo nella malinconia e nel sorriso, come se, davvero, per lei quegli amici perduti siano diventati stelle fisse, guide gentili, isole di piccole memorie cui ritornare.
Quando ci troviamo al cospetto di un animale capita di percepirne chiaramente l’energia, attraverso i movimenti che compie ed il calore che emana. Ad ogni animale la sua energia, ma anche ad ogni età dell’animale un modo diverso di abitarla ed emanarla. Altrettanto le piante, piccoli fremiti che prendono per dare, colorano e rinfrescano, effimere o secolari. Ciò, evidentemente, capita anche per le persone (siamo animali, dopo tutto), ma per alcune è più netto percepirle, per altre meno, pieni come siamo di sovrastrutture, profumi e regole. Con l’infanzia però è diverso. Ogni bambino possiede una corrente di energia sottile, libera e liberatoria, le loro manine, i loro sorrisi, le calde lacrime aprono crepe, ci commuovono e toccano parti dell’anima del mondo. Bambini ed animali illuminano l’ombra.
Una storia che rimargina ferite e carezza l’anima, da leggere stando vicini ai nostri bambini.
Ispirati dal libro “Il cassetto dei ricordi”, scritto da Lorenza Farina e illustrato da Lucia Ricciardi (Mimebu’ 2021), ci immergeremo nella profondità delle nostre memorie e raccoglieremo i tesori più preziosi in uno scrigno che realizzeremo a mano. Alle bambine e ai bambini che parteciperanno al laboratorio chiediamo di portare oggetti, foto e altri ricordi da inserire nel proprio scrigno.
Età dai 5 anni in su Prenotazione obbligatoria – Costo: 10 euro
Un laboratorio per bambini e bambine dai 6 anni in su, condotto daLAURA RICCIOLI, illustratrice e da FLORA FARINA, scrittrice che vi accompagnerà attraverso il gioco a creare i vostri Ritr”atti poetici! Ritratti pittorici e poetici eseguiti all’impronta osservando se stessi e la meravigliosa unicità di ogni viso.
età dai 6 anni in su costo 10 euro – prenotazione obbligatoria
LIBRI&LIBRAIE del lunedì, per iniziare con slancio la settimana!
Mariella vi racconta:
DAGFRID, LA RIVOLTA DEL MERLUZZO, di Agnès Mathieu–Daudé, illustrazioni di Olivier Tallec, Babalibri, 2023.
Dagfrid la bambina vichinga è tornata e con lei torna il vento della ribellione, che scompiglia trecce e molto altro! Ma per chi si fosse perso il primo episodio, meglio fare un piccolo riepilogo. Dagfrid è una bambina vichinga, che si ribella ai doveri che vengono imposti alle bambine: vestirsi con abiti lunghi che fanno solo inciampare, dover tenere le trecce arrotolate come pagnotte attorno alle orecchie e cucinare e mangiare solo pesce essiccato! Dagfrid ha voglia di scoprire l’America, di imbarcarsi per nuove avventure e così un giorno parte e quello che trova diventa un’occasione per scambiare saperi e conoscenze con altre bambine, come lei. Di Dagfrid vi innamorerete all’istante: perché mostra coraggio e indipendenza e sa il fatto suo (in termini di fiducia e consapevolezza delle proprie inclinazioni) e a contribuire al colpo di fulmine ci pensa quel genio di Tallec che la ritrae con lo sguardo accigliato e deciso, scompigliata e temeraria.
E veniamo dunque alla seconda avventura “Dagfrid, la rivolta del merluzzo”. In questo episodio, Dagfrid è richiamata ancora una volta alle mansioni da bambina vichinga: stavolta dovrà preparare il banchetto (a base di pesce, ça va sans dire) per i capi vichinghi. Per Dagfrid non se ne parla proprio. Lei, che per non sentire la puzza di pesce indossa una molletta sul naso, proprio non ci sta, soprattutto perché si confronta col fratellone Odalrik, che in quanto ragazzo ha davanti a sé un futuro da guerriero o marinaio, ma che per volere dei suoi genitori sembra starsene tutto il giorno sdraiato dentro la barca a non far niente. Ma anche Odalrik vorrebbe fare altro nella sua vita e grazie alla sorella avrà modo di imparare nuove e più stimolanti mansioni…
Se nel primo episodio, si scardinavano un bel po’ di stereotipi di genere, qui invece si demoliscono le aspettative dei genitori sui figli. Sì, perché Dagfrid per affermare le sue idee va dritta dagli interessati, madre e padre, che le confessano tra angosce e paure di aver fatto entrambi un voto al dio Thor per il bene di Odalrik. Per fortuna, Dagfrid non si ferma davanti a niente e con la complicità di suo fratello compiranno la loro piccola e giusta rivolta, con una promessa, anzi un voto a Thor: “se un giorno avremo dei figli, faranno quello che vorranno!”.
“Dagfrid, una bambina vichinga” e “Dagfrid, la rivolta del merluzzo” sono due dei tanti e deliziosi titoli della collana Superbaba, una collana dedicata alle prime letture scritte in stampatello maiuscolo o minuscolo, per accompagnare ogni lettore nel grande viaggio della lettura autonoma. A Ponteponente non mancano mai e li consigliamo sia per chi comincia a leggere da solo, sia in lettura condivisa per chi vuole testi più lunghi e si vuole divertire ascoltando dalla voce viva di un adulto storie divertenti, avventurose o poetiche.
Consigliato a partire dai sette anni, in lettura condivisa dai cinque anni.
Libreria per Bambini e Ragazzi a Roma, nel quartiere Appio Latino. Nella nostra libreria oltre a tanti spunti di lettura, potrai seguire le nostre molteplici attività, i laboratori e gli eventi destinati ai piccoli lettori
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